Squid Game come metafora del mondo del marketing.
- Luca Bacini
- 2 giorni fa
- Tempo di lettura: 2 min
Aggiornamento: 17 ore fa

La famosissima serie coreana racconta la storia di persone in difficoltà coinvolte in un gioco spietato.
Guardandola con attenzione possono emergere parallelismi con le dinamiche più frequenti del mondo della comunicazione e del digital. Tra competizione accesa, pressione continua e necessità di prendere decisioni rapide, il panorama del settore appare chiaro e spietato.
All’inizio del percorso tutti hanno a disposizione strumenti simili: un sito web, account social e l’intelligenza artificiale sempre più accessibile. In apparenza, tutto sembra alla portata di tutti, ma basta poco per comprendere quanto il contesto sia più complicato. La differenza la fa chi analizza i dati, studia il comportamento degli utenti e adatta le proprie strategie in base a obiettivi precisi.
Gli algoritmi mutano con velocità impressionante, le regole cambiano di continuo, le strategie valide fino a ieri perdono efficacia in un attimo. Chi si ostina a replicare schemi superati si trova rapidamente fuori dai giochi.
Basta osservare il primo gioco della serie per riconoscere un meccanismo familiare. “Un, due, tre, stella” costringe i giocatori a muoversi in modo strategico, alternando azione e immobilità. Nel marketing digitale il principio è identico: chi riesce a capire quando agire e quando fermarsi, seguendo i segnali del mercato e i cambiamenti degli algoritmi, riesce ad avanzare. Ogni movimento richiede attenzione e prontezza.
Oppure pensiamo al gioco del biscotto, che mette al centro la precisione assoluta. Ogni mossa richiede massima cura, ogni errore compromette il risultato. Nel marketing digitale questo approccio risulta fondamentale. Ogni progetto necessita di accuratezza, ogni scelta richiede valutazioni dettagliate, ogni campagna si costruisce su analisi profonde e personalizzazione. La fretta o la superficialità portano solo rischi.
O il gioco del tiro alla fune che mostra il valore della collaborazione e della strategia collettiva. Ogni squadra deve coordinarsi, trovare equilibrio, unire forza e tecnica per superare l’ostacolo.
Nel marketing digitale accade lo stesso. I migliori risultati arrivano quando competenze diverse si integrano, quando i team si muovono in sincronia, quando la visione di insieme guida le azioni operative. La cooperazione apre la strada a progetti più solidi e duraturi.
La serie mette in scena giochi all’apparenza semplici, dietro i quali si nasconde un sistema complesso e ben organizzato. Questa dinamica ricorda il funzionamento di molte piattaforme e strumenti digitali: ogni meccanismo può sembrare facile da usare ma presenta in realtà una struttura articolata che richiede consapevolezza e competenze specifiche.
Squid Game porta in superficie anche un altro tema centrale: la pressione sociale.
I personaggi si ritrovano nel gioco spinti da debiti, fallimenti, disperazione. Nel mondo del marketing digitale la pressione agisce in altre forme, ma con la stessa intensità. La rincorsa ai numeri, la ricerca di visibilità e l’inseguimento costante dei trend rappresentano bene queste dinamiche.
Guardando la serie ho capito che ogni gioco può essere visto come una scelta, un rischio, un momento in cui serve equilibrio. Nel mondo digital succede lo stesso, ogni nuovo livello rappresenta una sfida da gestire e affrontare per crescere, imparare e costruire qualcosa che abbia valore nel tempo.
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